Il Centro Commerciale Naturale di Pienza organizza una mostra fotografica dal titolo CON GLI OCCHI DI UN FIGLIO, realizzata con le immagini di Pienza e la Val d’Orcia viste da fotografi amatoriali pientini Enea Barbieri, Francesco Bianchini e Fabio Martini.
La mostra, curata da Roggero Roggeri, si terrà a Palazzo Salomone Piccolomini dal 21 settembre al 6 ottobre 2024 con ingresso libero. Le fotografie saranno presenti nel catalogo della mostra di cui pubblichiamo l’intervento introduttivo del Presidente del Gruppo Fotografico.
UN ALTRO SGUARDO
E’ un piacere per il Presidente del Gruppo Fotografico Pientino raccogliere l’invito a scrivere un intervento per questo catalogo, pubblicazione che unisce il lavoro di tre fotografi di cui due già soci da lunga data della nostra associazione culturale.
La quarantennale presenza del Gruppo Fotografico – nato nel 1984 per volontà di Rino Massai, Mario Mangiavacchi e Arnaldo Della Giovampaola – ha senz’altro contribuito a creare una base ed un punto di riferimento per quanti – a Pienza – si sono cimentati a vario titolo con l’arte fotografica e ancor di più ha contribuito a dare una “casa” ad un ricco archivio di foto recenti e di foto storiche, queste ultime raccolte negli anni tra la cittadinanza e oggi presenti in formato digitale nel patrimonio sociale.
Sono ormai anni che sui giornali di tutta Italia imperversano foto a tutta pagina della Val d’Orcia, mentre pubblicità, film e telefilm utilizzano le nostre colline per rendere l’idea di momenti felici, per simboleggiare attimi di vita tranquilla; negli archivi del Gruppo queste immagini sono state catturate da tempo, catalogate e organizzate come un piccolo tesoro, patrimonio di tutti. L’amore per la propria terra, per ciò che le sue immagini suscitano, è, forse, il filo conduttore di tutta l’attività del Gruppo; paesaggi, torri, chiese, strade tortuose e silhouette di cipressi appuntiti e paesi arroccati, provenienti da un passato lontano e vicino, sono stati oggetto delle nostre attenzioni ben prima che lo fossero per tanti. Ma negli archivi del Gruppo è possibile trovare anche immagini delle attività agricole e artigianali, delle manifestazioni e degli eventi culturali e folcloristici, dei set cinematografici e degli eventi eccezionali che hanno interessato il territorio; tutte realtà documentate e valorizzate con le mostre e le pubblicazioni del Gruppo, Bellezza del territorio e attività dell’uomo immortalate a futura memoria.
Attualmente l’attività principale che il Gruppo riesce a svolgere è quella di mantenere viva la documentazione fotografica raccolta: l’archivio contiene oltre 11.000 immagini “fisiche” accumulate in quaranta anni di attività, oltre a migliaia di scatti digitali salvati sulle memorie. Gran parte delle foto sono confluite annualmente in mostre ed in nostre pubblicazioni e sono state messe a disposizione di enti pubblici e privati alla ricerca di testimonianze e scatti originali su Pienza, la Val d’Orcia e la sua storia.
Suscita pertanto particolare interesse l’iniziativa del Centro Commerciale Naturale che ha voluto dare spazio, dopo qualche anno di nostra assenza, ad una originale mostra fotografica che va oltre la ricerca della foto iconica e si concentra sui punti di vista personali degli autori. Come sosteneva il registra e fotografo tedesco Wim Wenders, la foto non è solo ciò che sta oltre l’obiettivo e viene stampato su carta; essa racconta anche chi c’è dietro alla macchina fotografica e ci mostra il suo modo di vedere le cose. Credo che questa lettura si addica pienamente ai tre autori coinvolti; guardando le loro foto conosceremo un po’ anche loro ed il loro modo di essere di fronte alla realtà.
Concludo il mio intervento ricordando che quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della nascita del GFP, anniversario che, purtroppo, è stato funestato dalla improvvisa perdita del suo storico fondatore; Rino Massai è stato per tutti i quaranta anni promotore instancabile della nostra associazione. Rino ha dedicato – letteralmente – anima e corpo al Gruppo, al suo sviluppo, alla cura dei materiali, alla loro divulgazione e utilizzo lasciando un vuoto che difficilmente potrà essere colmato. E’ però un piacere essere testimoni di uno dei tanti frutti che – senza dubbio – si è riprodotto grazie ai semi da lui seminati.
Umberto Bindi
Presidente del Gruppo Fotografico Pientino