La mostra che il Gruppo Fotografico Pientino dedica alla Pieve di Corsignano è un atto dovuto: questa chiesa di campagna, di cui si hanno notizie già dal VIII sec., può essere considerata la prima opera di quell’insieme architettonico che tanto lustro darà al territorio di Pienza.
La Pieve, dall’inconfondibile stile romanico, ben piazzata sul degradante fianco sud-ovest della collina, ci accompagna verso la Val d’Orcia, collocandosi su antiche strade già esistenti al tempo dei romani. Tutta l’area è di estremo interesse storico in quanto qui sono stati individuati i resti preistorici dei primi insediamenti umani; qui insistevano abitazioni romane con le loro fonti e qui è documentata la sede dell’antico borgo rurale di Rutiliano, primo nucleo abitato poi abbandonato in favore di Corsignano.
La prima chiesa cristiana di questo borgo era conosciuta con il nome di Pieve di S.Vito. La sua attuale struttura è l’ultima conclusione di una serie di ricostruzioni, ampliamenti e modifiche, che vanno dalle origini fino al secolo XIII.
Oggi ci si presenta come una pieve di stile romanico, a tre navate, con una bella facciata a spioventi, addossata ad un caratteristico campanile cilindrico.
A soli 800 metri dal centro abitato di Pienza, la Pieve è ancora oggi un luogo magico: situata in aperta campagna, offre incantevoli panorami sulla valle, infinite possibilità di passeggiate e di piacevoli soste e incredibili variazioni di luci e di colori durante tutto l’anno. Essa rappresenta un luogo della memoria per i pientini che vi trascorrono ancora il loro tempo libero e una splendida sorpresa per i turisti che, superate le prime incertezze, decidono di visitarla affrontando la distanza che la separa dal centro storico.
E le sorprese che essa riserva sono veramente tante: il suo aspetto armonioso e solido, il caldo materiale con cui è stata realizzata, la forma inconsueta del campanile, gli enigmatici bassorilievi dei portali, il solenne interno a tre navate, l’antica cripta facente parte del primo nucleo costruttivo della chiesa, sono solo alcuni degli aspetti che la caratterizzano.
Nella sua attività di documentazione e ricerca fotografica il Gruppo ha voluto rendere omaggio a questo luogo estremamente suggestivo, ricco di storia, di paesaggi incantevoli, di scorci che racchiudono l’essenza dell’intero territorio. Ha cercato di fissare e riportare in immagini tutte quelle sensazioni che la Pieve di Corsignano può suscitare nel visitatore. Le foto sull’antica chiesa sono accompagnate da altri soggetti che con essa hanno in comune lo stile architettonico: quello stile romanico che ha saputo rappresentare in Val d’Orcia tanto la semplicità di minuscole chiese smarrite tra i campi che l’imponenza di templi come Sant’Antimo.
Archivio mensile:Agosto 2014
ACQUA E TERRITORIO (1995)
La mostra fotografica che propone il Gruppo Fotografico per il 1995 ha come argomento il rapporto del territorio con l’acqua; fonti, sorgenti e fiumi sparsi nel territorio pientino sono stati ritratti e stampati nel grande formato (30 x 40 cm) per essere esposti nella sala mostre di piano terra del Palazzo Comunale.
Ingresso Gratuito fino al 6 gennaio 1996.
LE GALLERIE DEL DUOMO (1997)
Questa mostra fotografica ha lo scopo di far conoscere un aspetto del Duomo di Pienza che di solito rimane del tutto nascosto e ignoto (1997).
A giudizio di molti, se ancora oggi possiamo ammirare ciò che ha prodotto la volontà di un Papa umanista come PIO II, è dovuto soprattutto a quel lavoro duro, pericoloso e ingrato quanto umile, che alcune decine di persone hanno condotto a partire dal 1911 e, con alterne vicende, fino al 1934, realizzando le SOTTOFONDAZIONI del Duomo e visibile oggi come un complesso sistema di gallerie che . Fra quanti hanno partecipato ai lavori, ricordiamo per tutti il sig. Garosi Marsilio, il quale poi rimase unico ed affezionato custode delle gallerie fino agli ultimi anni settanta.
La grandiosità dell’opera può essere tanto più apprezzata, quanto più si tenga conto della modestia e scarsità di mezzi all’epoca in cui fu realizzata. Tale intervento ha infatti avuto il non trascurabile merito di migliorare notevolmente la salute del monumento, che alla fine del secolo scorso sembrava irrimediabilmente compromessa. Notevole fu anche lo sforzo compiuto dallo Stato Italiano, se si pensa che i lavori della prima fase furono continuati anche in un periodo in cui la Nazione era impegnata nella “Grande Guerra”. I documenti fotografici esposti consentono di stabilire un confronto tra le condizioni in cui si trovava il Duomo prima dei lavori e quelle in cui si trova oggi, ma soprattutto di mostrare la sua attuale “estensione” sotterranea sulla quale, appunto, si intende richiamare l’attenzione di tutti.
IL ROMITORIO DI PIENZA (1998)
La MOSTRA FOTOGRAFICA 1998 è dedicata a tre antichi luoghi di culto che ancora oggi sono avvolti da una affascinante aura di mistero: il Romitorio di S.Caterina (Pienza), la Buca del Beato (Monticchiello) e la Grotta del Santo (Bagni S. Filippo).
Le Antiche grotte di calda arenaria del Romitorio di Pienza e le impervie pareti di calcare di Monticchiello e Bagni S. Filippo hanno accolto uomini pervasi da un fervore per molti incomprensibile tanto da essere definiti dal poeta romano Rutilio Namaziano (Sec. IV-V): “[…] uomini nemici della luce. Con nome greco si chiamano monaci perché vogliono vivere soli e senza testimoni. Temono i beni della fortuna per paura dei danni futuri. Ma chi si fa spontaneamente infelice per non esserlo in futuro? Che pazzia di un cervello sconvolto è questa che, mentre si teme il male, non si può neppure sopportare il bene?”.
Ma le scelte di vita degli eremiti meritano rispetto, proprio perché spinte da una profonda fede: a noi non rimane che ammirare questi luoghi immersi in un’atmosfera del tutto particolare, ricchi di segni che trasmettono spiritualità e mistero.
La mostra, organizzata dal Gruppo Fotografico Pientino in collaborazione con il Gruppo Archeologico Pientino, si è tenuta nel Dicembre 1998 e segue l’iniziativa del 1997 su “Le Gallerie del Duomo di Pienza – Lavori di sottofondazione e consolidamento del Duomo realizzati tra il 1911 e il 1934” per la quale fu edita analoga pubblicazione.
Con tali iniziative il Gruppo Fotografico, sostenuto economicamente da diversi enti, istituzioni pubbliche e aziende private, vuole dare il proprio contributo per la lettura del territorio pientino e di tutte le sue ricchezze paesaggistiche e culturali.
PIENZA SOTTO LA NEVE (1994)
Il tema della mostra del Gruppo Fotografico Pientino del 1994 riguarda la neve.
Un aspetto inedito del nostro paese che, a parte alcune cartoline illustrate, non è stato mai oggetto di pubblicazioni o riproduzioni. Di solito infatti Pienza e la Val d’Orcia sono “immortalate” durante la bella stagione. Le foto (circa 50) riguardano principalmente le due ultime consistenti nevicate del 1985 e del 1991 cui purtroppo seguirono tremende ‘gelate” che lasciarono il segno in tutte le nostre campagne, ma non mancano immagini in bianco e nero riprese da vecchie foto degli anni precedenti e sucessivi alla guerra. La mostra è stata allestita presso i locali dell’Ufficio Turistico, nel loggiato del Palazzo Comunale, e sarà aperta per tutto il periodo natalizio.
Sotto l’aspetto tecnico sottolineiamo che gli ingrandimenti a colori sono stati eseguiti da nostre diapositive, con il processo CIBACRQME (in laboratorio esterno) mentre gli ingrandimenti in bianco e nero sono stati realizzati presso la camera oscura del Gruppo, da negativi formato 35 mm.
CIVILTA’ CONTADINA (1993)
Riproduzioni di Foto d’Epoca sulla realtà della campagna pientina dal ‘900 al dopoguerra
La Mostra
Le immagini esposte nella mostra sono riproduzioni di foto gentilmente concesse al Gruppo Fotografico Pientino, da persone che hanno voluto collaborare all’allestimento di un archivio storico fotografico riguardante il territorio di Pienza e dintorni.
Attualmente sono state archiviate migliaia di immagini, spesso di modesta qualità, ma di alto valore documentario che fanno riferimento ai più svariati momenti della storia locale, da semplici scene di vita paesana, a manifestazioni di rilievo, ma che insieme aiutano a ricostruire l’evoluzione storica del paesaggio, delle realtà economiche, dei gusti e delle mode, o attraverso il ricordo, a far rivivere chi non c’è più.
Le foto esposte fanno riferimento in modo generico alla civiltà mezzadrile, un’espressione con la quale siamo abituati ad indicare un periodo storico difficilmente databile come inizio, ma che sicuramente rappresenta quel contesto economico sociale e culturale che per secoli ha regolato la vita nelle campagne e nelle comunità paesane prima del “boom” industriale degli anni ’50 – ’60.
Le immagini ci riportano ad un periodo la cui valutazione è risultata sempre problematica e contraddittoria, per cui, da una parte, ci ritornano alla mente la sana vita dei campi, le grandi famiglie contadine ed i loro forti legami sentimentali, dall’altra anche la mancanza di libertà, lo sfruttamento dei lavoratori, l’esclusione dalla cultura e dalla vita civile delle masse.
La verità nella storia, lo si sa, è un qualcosa mai pienamente raggiunto e l’immagine fotografica ha il solo intento di riproporre ciò che è stato, sicuramente per capire meglio il presente, ma anche semplicemente per ricordare. Ed è questo l’intento che guida il Gruppo Fotografico nelle sue ricerche.
FILM A PIENZA E IN VAL D’ORCIA (2012)
Le immagini tratte dai film, i “dietro le quinte” e le “comparse” nelle location cinema-tografiche dal 1950 al 2012 a Pienza e in Val d’Orcia.
MOSTRA FOTOGRAFICA
DAL 22 DIC 2012 – 6 GEN 2013
INTRODUZIONE
Non vi è dubbio che l’immagine di un luogo, i ricordi che suscita e che evoca, la sua percezione, sono costituiti da molti elementi; come i tanti fotogrammi della pellicola cinematografica che, scorrendo veloci, formano l’immagine e il suo movimento. E proprio del cinema e dei film girati a Pienza e in Val d’Orcia, che tanto hanno contribuito a veicolare nell’immaginario collettivo moderno l’immagine di Pienza e del suo territorio, si occupa la mostra fotografica del 2012, prodotta e realizzata dal Gruppo Fotografico Pientino nelle sale di Palazzo Piccolomini.
Fotogrammi tratti dai film, immagini “rubate” ai set, ritratti in costume, foto ricordo con l’attore famoso; un mosaico variegato che si ricompone nelle pareti delle sale espositive e che raccoglie le testimonianze indelebili del “passaggio” di troupe rumorose e apparentemente disorganizzate, degli imperativi “silenzio!”, “azione!”, “movimento!” urlati nei megafoni da registi e assistenti e dal mormorio delle tante comparse, entusiaste e al contempo un po’ annoiate per le lunghe attese.
Proprio dalle comparse e dai loro amici fotografi, arrivano la maggior parte delle foto esposte; dal bianco e nero della fine degli anni ’60, con le tante produzioni di un cinema italiano in piena forma (con i registi Ettore Scola, Franco Zeffirelli, Pasquale Festa Campanile), ai clamori di produzioni internazionali vincitrici di prestigiosi premi Oscar (Il Paziente Inglese, Il Gladiatore) alle goliardiche commedie di Vanzina e Ceccherini, passando per Marco Tullio Giordana, Francesco Nuti e tanti altri registi che hanno voluto ambientare i propri lavori in una parte del paesaggio italiano così caratterizzante e riconoscibile da dare una impronta netta alle immagini e al loro significato. Sicuramente lo scambio è stato reciproco: i film hanno “usato” la location per esserne caratterizzati e i luoghi hanno ottenuto visibilità e notorietà dalla diffusione di pellicole in tutta Italia e nel mondo. In tal senso abbiamo omesso completamente i riferimenti alle produzione di spot pubblicitari i quali rappresentano ulteriori elementi di promozione esterna di un territorio; magari potranno essere spunto di una prossima mostra.
Dai grigi ed aridi calanchi sorvolati dalla cinepresa di Curzio Malaparte nel 1950 alle verdi colline dei Campi Elisi del Gladiatore fino alle fiction della Rai più recenti, sono tanti i metri di pellicola (o i gigabite di memoria digitale) girati nel nostro territorio: questa mostra ce lo ricorda e ne fa un piccolo inventario, nella speranza che il magico mondo delle immagini continui a frequentare Pienza e la Val d’Orcia anche in futuro.
CONTENUTI
Riportiamo nel libretto della mostra, (SCARICABILE QUI), l’elenco crono-logico dei principali film e produzione televisive girate a Pienza e nella valle, con l’indicazione del regista, degli attori protagonisti e dell’anno di produzione; l’elenco non è esaustivo e non tiene conto delle tante produzioni minori o presenti per pochi frammenti di riprese nella zona. Saremo felici di ricevere segnalazioni, precisazioni o correzioni a quanto riportato, impegnandoci a pubblicare le rettifiche e le integrazioni.
Le informazioni e le locandine sono state recuperate in rete; approfondimenti su ciascun film possono essere trovati, tra gli altri siti, agli indirizzi dell’Internet Movie Data Base (www.imdb.com) e su Wikipedia (www.wikipedia.it).
UN’ALTRA EPOCA (2013)
Immagini di Pienza e della Val d’Orcia dalla fine dell’Ottocento ai primi anni Sessanta
PIENZA (SI) – PALAZZO PICCOLOMINI
1 MARZO 2014 – 23 MARZO 2014
A partire dal 24 dicembre il Gruppo Fotografico Pientino proone una mostra di foto d’epoca su Pienza e la Val d’Orcia, ospitata nelle prestigiose sale di Palazzo Piccolomini, gentilmente concesse dalla Società Esecutori Pie Disposizioni.
La raccolta di immagini d’epoca costituisce per il Gruppo un lavoro costante e fruttuoso che vede crescere ogni anno l’archivio e le possibilità di utilizzo delle immagini raccolte.
Giunti ad oltre “quota duemila” foto, si è sentita la necessità di organizzare una mostra con vecchie e nuove acquisizioni, mostrando aspetti inediti e ritratti di un ‘epoca passata, che sembra lontana anni luce ma che in realtà costituisce il nostro “chi siamo e da dove veniamo”.
Con la mostra è stata realizzata anche una pubblicazione, che vuole essere sia una guida alle immagini esposte sia un’anteprima della pubblicazione programmata dal Consiglio del Gruppo per il 2014 dove saranno inserite oltre 150 immagini, spesso inedite, provenienti soprattutto dagli archivi di privati cittadini che continuano a consegnare al Gruppo i loro “pezzi” di memoria. Queste immagini si uniscono agli archivi “storici”, primo fra tutti quello del Consorzio della Bonifica della Val d’Orcia, fonte per noi inesauribile, e del Fondo Malandrini, custodito dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena che ha gentilmente fornito al Gruppo altre preziose nuove immagini.
Da qui i nostri ringraziamenti, ai cittadini e agli Enti fornitori di foto nonché ai nostri sostenitori economici; i Soci, il Comune di Pienza, la Fondazione Conservatorio San Carlo e la Banca Cras che ogni anno rendono possibili le nostre iniziative.
La mostra, ad ingresso gratuito, seguirà gli orari di apertura del Palazzo Piccolomini (da MARTEDI’ a DOMENICA 10,00-16,30 – Chiuso tutti i LUNEDI’. Il 25 Dicembre ed il 1 Gennaio apertura 14,00-18,00).
Durante l’apertura sarà possibile acquistare i volumi editi dal Gruppo nel corso degli anni.
CONCORSO FOTOGRAFICO “SCATTI DI LIBERTA”
In occasione del 70° Anniversario della Liberazione, la Fondazione Musei Senesi, tramite i volontari del servizio civile Museum Angels, promuove un Concorso fotografico dal titolo “Scatto di libertà”. Le fotografie pervenute verranno proiettate dal 21 al 29 settembre in una mostra itinerante presso tutti i Musei dell’area Amiata-Val d’Orcia. Tutti potranno votare le foto su Facebook. Premiazione a fine settembre a Monticchiello. Le foto vincitrici verranno stampate ed esposte dal 8 Settembre al 21 Settembre presso il chiostro
del Museo Diocesano Palazzo Borgia di Pienza.